martedì 1 marzo 2011

La farandola dei fanciulli sul greto


1) La danza dei fanciulli presso la sponda sassosa (greto) di un torrente
2) era la vita che appare improvvisamente  (scoppia) in un luogo arido
4) foglie e rami di natura umana (cespo umano) crescevano nell’aria pura 
3) tra poche canne e un terreno coperto di sterpi 
5) Un uomo che passava avvertiva dolorosamente (come un supplizio)
6) il suo distacco dalle radici dell’infanzia
7) Nell’età d’oro (cioè l’infanzia) sulle rive felici della vita
8) qualsiasi cosa che imponesse un limite o un nome o una veste sarebbe stata una grave stonatura

La poesia è composta da 2 quartine: la prima è a rima alternata ABAB, la  seconda è a rima incrociata CDDC .I versi sono in prevalenza dodecasillabi.  Il ritmo è lento, meditativo. Vi sono allitterazioni: in “fa” (farandola- fanciulli) L’ assonanza in “a” (farandola…..era la vita…scoppia…dall’arsura). E’ presente un’inversione ( vv. 3-4): cresceva tra rare canne e uno sterpeto il cespo umano nell’aria pura (il cespo umano cresceva nell’aria pura). Numerose sono le metafore: la farandola, il cespo umano, il passante, l’età dell’oro, le sponde felici, il nome e le veste.

La farandola dei fanciulli (un tipo di danza-gioco di origine provenzale, una specie di girotondo) si svolge nel contesto di una natura arida e assolata. 
Un torrente, un greto, una vegetazione povera e stentata contrastano con la rappresentazione di armonia e di vitalità dei fanciulli.  Il contrasto tra l’infanzia e la natura è rappresentata dal verbo scoppia, espressione di una forza troppo a lungo compressa. 
La scena suscita nel cuore dell’adulto che la osserva un’infrenabile nostalgia, un senso di perdita per la spensieratezza della sua prima esistenza. Nella prima strofa gli elementi naturali (canneti e sterpi) assumono non solo uno sfondo realistico, ma evocano anche un mondo mitico nel quale i ragazzi protagonisti assumono la loro ansia di libertà e la loro naturale spensieratezza.
Nella seconda strofa, invece, la scena gioiosa nell’adulto, che casualmente passa, suscita solo il rimpianto di un’armonia perduta per sempre. I fanciulli si divertono con poco in quell’aria arida non pensando  al loro futuro, lui invece è condizionato da scelte e responsabilità e rimpiange quell’età d’oro (l’infanzia) per lui ormai passata. Il passante rappresenta la memoria adulta con cui il poeta guarda la condizione infantile, il mondo adulto è evidenziato da termini di sofferenza, in quanto questo non può vivere di illusioni. Il passante, e con lui il poeta, sente la fanciullezza come età d’oro realizzata  sulle sponde felici,  la felicità sta nell’infinita libertà della fanciullezza che trova espressione nella danza, in una dimensione libera, in cui nessuna scelta (un nome, una veste) ha ancora costretto entro confini determinati . Il passante è simbolo della memoria adulta.
Il supplizio è la sofferenza. L’età dell'oro è l’ infanzia. La farandola è la libertà. Il nome, la veste sono le scelte della vita. La rima fra la parola radici e la parola felici, esprime il senso della felicità nella libertà dell'infanzia. La rima fra la parola supplizio e la parola vizio esprime il dolore legato al bisogno di compiere scelte inevitabili per gli adulti

1 commento:

  1. Grazie per aver messo il mio disegno sul sito della classe.
    Tommaso Bocci

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